Tecnico competente in acustica ing. Martino Greco durante una rilevazione fonometrica per una valutazione di impatto acustico a Roma nei pressi di una sorgente sonora

Asfalto fonoassorbente

Parte a Roma la sperimentazione del cosiddetto “asfalto silenzioso”, un asfalto sostenibile ricavato dal riuso dei pneumatici, che ha la capacità di attenuare il rumore dei veicoli. Lo speciale asfalto è stato implementato all'interno dei lavori di riqualificazione del manto stradale di via Torpignattara. A essere interessato dall'uso del materiale è un tratto di circa 300 metri lineari tra via Giacomo Aicardi e via Pietro Rovetti, che va ad aggiungersi ai 250 metri già posati nelle scorse settimane nel tratto di via Prenestina compreso tra Largo Irpinia e Largo Telese. Grazie al polverino di gomma derivante da pneumatici fuori uso (Pfu), utilizzato come additivo al bitume, viene garantito un minore impatto ambientale, una maggiore tenuta da parte dei veicoli e caratteristiche di fonoassorbenza, arrivando a ridurre anche di 5 decibel il rumore percepito. asfalto fonoassorbente Dopo la posa dell'asfalto, tecnici specializzati effettueranno verifiche fonometriche attraverso microfoni posizionati al lato della strada, per valutare il livello di fonoassorbimento dei rumori. Tra le altre caratteristiche dell'asfalto in sperimentazione, anche l'elevata durata della pavimentazione e una buona risposta in caso di frenata da parte delle auto. “Nel solo intervento di Torpignattara abbiamo impiegato l'equivalente di 500 pneumatici da auto: un risparmio ambientale notevole, che va ad aggiungersi alla riduzione del rumore”, ha dichiarato Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle Periferie. “Anche il rifacimento delle strade, per quanto possa sembrare strano, può rientrare pienamente tra le attività della green economy”, ha aggiunto Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, partner del progetto. “Grazie al riciclaggio dei pneumatici fuori uso si riduce la dipendenza dai consumi di fonti fossili come il petrolio e l'uso dei cementifici o delle discariche per il loro smaltimento. Ci sono diverse sperimentazioni in corso in Italia ed è davvero importante che anche Roma si sia attivata in questo senso. Con l'augurio che questa innovazione diventi al più presto una pratica ordinaria”.


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